demA, ribadisce il suo impegno militante contro ogni discriminazione ed ogni fascismo.

Riteniamo che il fatto avvenuto a Campiglia Marittima, dove un ragazzino di 10 anni è stato duramente picchiato in pubblico da due quindicenni che gli urlavano di tacere perché ebreo e gli preconizzavano di morire in un forno, non sia un episodio.

In nessun modo, a distanza di ottant’anni dall’Olocausto si può accettare nuovamente la banalizzazione del Male perché se si è arrivati a tanto, davanti ad adulti inerti (assuefatti? consenzienti?), vuol dire che la nostra Nazione ha metabolizzato, accettato che ciò possa avvenire; vuol dire che famiglie normali ne hanno creato le premesse, neutralizzando ogni approccio responsabile, ogni residuo etico ed umano nel loro modello educativo. Sappiamo che la Scuola fa tanto, che tutte le scuole in questi giorni sono mobilitate nella preparazione del Giorno della Memoria. Ma non basta.

Tocca alla Politica farsi le domande giuste e dare le risposte adeguate al vuoto del cuore, alla precarietà delle prospettive, all’incapacità di tanti giovani a dare un senso autentico alla vita. Vogliamo costruire un Paese dove non ci sia più una parte consistente del Parlamento che esulti per l’affossamento di una  legge contro la violenza di genere; un Paese che sia in grado di recuperare una logica di civiltà nell’accoglienza e nell’integrazione dei migranti; un Paese che sia fondato sul lavoro per il quale non si debba morire; un Paese dove la consistenza del salario e della carriera non dipenda dal sesso o dal colore della pelle.


demA, esprime vicinanza al ragazzo, alla famiglia e alla Comunità ebraica e ribadisce il suo impegno militante contro ogni discriminazione ed ogni fascismo.

Movimento demA