IL MANIFESTO

Per l’Italia antifascista, per l’affermazione della democrazia, per il ripudio di ogni guerra, per la fine di ogni forma di violenza. Per l’attuazione concreta della Costituzione nata dalla resistenza di chi ha sacrificato la propria vita per liberare il Paese dal nazifascismo.

Per la solidarietà, l’equità sociale e la costruzione della pace, contro ogni forma di paura, di violenza, di discriminazione e di odio.

Per l’autodeterminazione delle donne, degli uomini, dei popoli, contro ogni genere di razzismo, di sessismo, di xenofobia, per la fratellanza universale verso un nuovo umanesimo.

Per la rimozione degli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Per ogni forma di emancipazione, di liberazione, di progresso sociale.

Per la parità di genere, con misure concrete per la prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne, la libertà per tutte e tutti di amare e di essere amati, per il rispetto e la valorizzazione delle differenze, per il diritto alla felicità, a cominciare dalle bambine e dai bambini.

Per il convergere delle autonomie, ognuna con la propria differenza, nel loro reciproco rispetto.

Per la difesa e l’attuazione dei diritti e per un nuovo ruolo del diritto, sempre costituzionalmente orientato, che non annichilisca la dignità della persona, ma che la liberi in un progressivo percorso di benessere, di autodeterminazione e di libertà delle scelte.

Per la giustizia sociale e sostanziale, contro ogni finta legalità formale che si cela dietro la repressione e che apre alle svolte autoritarie.

Per il rispetto dei diritti essenziali e inviolabili. Per il diritto alla vita, alla salute, all’autonomia, alla formazione, contro ogni forma di negazione dei diritti che si nasconde dietro il pareggio di bilancio, la costruzione del debito, il rispetto dei vincoli di finanza.

Per una reale autonomia territoriale costruita dal basso, contro l’autonomia differenziata del rafforzamento dei privilegi. Per un’Italia unita che valorizzi le sue differenze e ponga fine alle disuguaglianze geopolitiche.

Per la salvaguardia dell’ambiente e il contrasto al cambiamento climatico, l’accesso all’acqua che deve essere pubblica e al cibo, per la tutela della biodiversità, per l’ossigeno bene comune.

Per l’accoglienza e l’inclusione sociale, per un mondo senza barriere e senza confini, contro la desertificazione delle aree interne ed il recupero dell’identità del nostro paese, per una rigenerazione urbana che meglio equilibri il rapporto tra spazio e persone, per un’agricoltura biologica che recuperi la terra e dia lavoro senza sfruttamento e forme insidiose di caporalato.

Per le opere utili e necessarie (risanamento ambientale, difesa idrogeologica delle coste, bonifiche, franosità dei versanti, opere di mitigazione, messa in sicurezza di edifici e borghi, salvaguardia dei beni culturali) contro le grandi opere dannose e inutili (TAV, MOSE, MUOS, trivelle, centrali nucleari e a carbone, gasdotto transadriatico).

Per la promozione di attività produttive ecologicamente compatibili, che consentano un’economia circolare e un riuso efficiente delle risorse, senza intaccare l‘equilibrio degli ecosistemi, delle biodiversità e la loro capacità di rigenerarsi.

Per un paese che faccia della rivoluzione culturale e della cultura l’elemento fondante della riscossa della Repubblica.

Per un ruolo centrale dell’Italia nel Mediterraneo, nodo di antica cultura e proiezione di civiltà, in una nuova visione di politica estera e di difesa comune.

Per un’Europa dei popoli, dei diritti e delle città, in pace dal Portogallo alla Russia.

Per nuove forme di alleanze internazionali in un’ottica di superamento della NATO e per il totale bando, anche solo in transito, di armamenti nucleari dal nostro territorio.

Per l’affermazione di percorsi di democrazia partecipativa, di federalismo libertario di comunità, di neomunicipalismo, di autogoverno e per la costruzione di nuove istituzioni.

Per la messa al centro delle istanze, delle proiezioni, dei desideri delle collettività, contro ogni pianificazione autoreferenziale ed astratta, privatistica e clientelare.

Per la valorizzazione dei beni della collettività e delle generazioni che verranno, contro la svendita del patrimonio pubblico, dei servizi e delle reti.

Per un effettivo diritto all’abitare con l’obiettivo di garantire ad ogni persona un tetto, ad ogni famiglia una casa.

Per la promozione degli usi civici, dei processi di redditività civica, per la distribuzione di sovranità, per l’affermazione dei beni comuni. Per un reddito universale e femminista, per il salario minimo per lavoratrici e lavoratori, per dare piena attuazione alle politiche giovanili, alle precarietà diffuse e alle discriminazioni di classe e di genere.

Per la promozione di uno sviluppo e un’economia dei beni comuni, intesi quali beni sottratti all’uso esclusivo e pienamente funzionali all’esercizio dei diritti delle collettività, garantendo a tutti l’accesso alle risorse che regolano la vita delle città e impegnandosi a costruire filiere e infrastrutture di comunità.

Per una redistribuzione delle risorse e la costruzione di un fondo sociale di coesione per i diritti delle giovani generazioni e per la sicurezza di tutte le persone anziane, per un reddito domestico e di cura.

Per una sanità pubblica, territoriale e gratuita, quale fondamentale pilastro del diritto alla vita.

Per un grande piano sociale e di solidarietà intergenerazionale, che conferisca dignità alle lavoratrici e ai lavoratori, ad altezza di ogni legittima aspettativa.

Per un vasto programma pubblico che rilanci l’occupazione, pubblica e privata, rompendo una camicia di forza insostenibile, fatta di tagli di trasferimenti dallo Stato, di misure di austerità, di vincoli derivanti dal patto di stabilità interno, di spending rewiew. Per il diritto ad un lavoro dignitoso, adeguatamente retribuito e svolto in condizioni di sicurezza.

Per un piano che rilanci la spesa pubblica per garantire servizi più efficienti e migliori condizioni per investimenti pubblici e privati, soprattutto per imprese di comunità, con una minore pressione fiscale per chi crea occupazione, tutela il territorio e realizza progresso sociale.

Per una politica che tuteli non solo il lavoro pubblico che va rilanciato con una ripresa massiccia di concorsi pubblici per giovani, ma anche quello autonomo, fatto di professionisti e partite IVA che con la loro competenza ed autonomia operano per la crescita delle comunità.

Per un Paese in cui la lotta all’evasione ed ai privilegi sia un obiettivo effettivo in modo da puntare alla riduzione delle tasse per il lavoro dipendente e della pressione fiscale su impresa e lavoro autonomo che investono per il progresso del Paese.

Per la partecipazione effettiva delle lavoratrici e dei lavoratori nella proprietà, gestione e produzione di beni e per un nuovo processo di ripubblicizzazione di beni e servizi strategici per la sicurezza del popolo.

Per un vasto ripensamento della spesa sociale volta a garantire diritti universali (sanità, scuola, università, trasporti), contro la finanza parassitaria, che poggia sul trasferimento di prerogative dalle istituzioni pubbliche ai soggetti privati, dediti a speculazioni finanziarie.

Per il primato della persona sul capitale e dell’economia sulla finanza, per la centralità delle persone in armonia con la natura che va salvaguardata per la stessa esistenza delle future generazioni.

Per la costruzione di ponti per la pace, contro ogni politica basata sulla costruzione del rancore, il commercio e il finanziamento delle armi.

Per l’istruzione e la scuola innanzitutto pubbliche, accessibili per ognuno, che contrastino dispersione scolastica e forme di disagio esistenziale e materiale delle giovani generazioni.

Per la promozione di una ricerca autenticamente libera e del libero accesso all’Università pubblica che non deve essere nè classista, nè luogo in cui il prevalente interesse si stringe su politiche di veicolazione delle carriere e su un nefasto esercizio del potere.

Per il riconoscimento del ruolo delle città, istituzioni di prossimità, e delle collettività, contro il divario delle politiche autonomamente definite dai Governi, con effetti di ricaduta sulle nuove povertà.

Per l’autonomia delle città, contro i carrozzoni burocratici delle Regioni. Per una pubblica amministrazione libera da eccessi di burocrazia formalistica e per una semplificazione delle procedure.

Per l’attuazione della questione morale come punto cardine dell’agire pubblico, per l’equità e la giustizia sociale e la stessa salvaguardia delle istituzioni, contro ogni forma di compromesso morale della politica. Per una politica che lavori con le mani pulite alla costruzione di un’esistenza libera e dignitosa, contro le corruzioni e le mafie. La borghesia mafiosa e le massonerie deviate da contrastare con fermezza rappresentando  il cancro più grave delle mafie di ultima generazione.

Per la centralità della persona, con il suo carico emozionale, il suo immaginario collettivo, la sua relazionalità profonda e trasformatrice, nel suo confluire in un progetto sociale di diritti, di solidarietà, di creatività, di immaginazione del futuro.

Per un’Italia liberata in cui il potere non sia privilegio del potere ma servizio per il popolo al fine della realizzazione dell’uguaglianza, della giustizia, delle libertà e della fratellanza. Per realizzare una società in cui le persone siano felici e le istituzioni diventino la più alta espressione della sovranità popolare al punto tale da non essere viste dal basso verso l’alto ma occhi negli occhi.

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