La mozione antiabortista arriva anche ad Alessandria. DemA in prima linea per fermare il Medioevo 2.0

A 40 anni dall’approvazione della legge 194 che garantisce l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza sicura e gratuita, ci troviamo ancora una volta a difendere il diritto di una donna di scegliere se essere o non essere madre. Abbiamo appreso infatti che anche nel Consiglio Comunale di Alessandria è stata presentata una mozione contro la legge 194 che ricalca quella già approvata a Verona e successivamente proposta in altre città. Il testo è pressoché il medesimo e chiede di impegnare il Sindaco e la Giunta a stanziare «congrui finanziamenti» a istituzioni, associazioni e gruppi antiabortisti, a promuovere iniziative contro la legge 194 e a proclamare Alessandria «città a favore della vita». Primo firmatario della mozione è il Presidente del Consiglio Comunale Emanuele Locci, da sempre espressione di quella destra reazionaria, bigotta e oscurantista che strumentalizza la religione cattolica nel tentativo di ridurre e limitare i diritti delle donne e, più in generale, di tutte le soggettività oppresse dal sistema di potere eteropatriarcale.

Questa notizia ci indigna profondamente ma non ci coglie affatto impreparati: demA è in prima linea, al fianco delle donne nella difesa delle loro libertà e diritti.

Sulla legge 194, così come su tutti gli altri diritti civili e umani faticosamente conquistati con decenni di lotte, non si devono fare passi indietro!

Siamo pronte e pronti a scendere in piazza, in Consiglio Comunale e in tutti i luoghi in cui sarà necessario essere presenti, al fianco di Non Una di Meno Alessandria, delle cittadine e dei cittadini, per far sì che questa mozione non venga né discussa né tanto meno approvata.

“Ne chiediamo il ritiro immediato– dice Andrea Malacarne, coordinatore di dema Alessandria- Neanche un singolo centesimo dei soldi pubblici delle alessandrine e degli alessandrini dovrà essere erogato ad associazioni ed enti antiabortisti che vogliono limitare, se non addirittura impedire, il diritto delle donne all’autodeterminazione e all’interruzione volontaria della gravidanza, un diritto su cui già pesa enormemente l’istituto dell’obiezione di coscienza.”

Non è un caso, infatti, che la seconda firmataria della mozione sia Oria Trifoglio, ex dirigente medico con specializzazione in Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Alessandria, obiettrice di coscienza, ex Vice Sindaca della Giunta guidata da Rita Rossa e attualmente consigliera comunale per il Quarto Polo. Ma, a quanto pare, il patriarcato non ha colore politico e in provincia stiamo già assistendo a pessimi esempi di amministrazione. “Ad Acqui– prosegue Malacarne- la giunta 5 Stelle presta gratuitamente spazi pubblici al Movimento per la Vita per perseguire la propria politica apertamente antiabortista. Ad Alessandria, invece, i pentastellati attaccano l’amministrazione su questa mozione ma accettano che, a partire da Acqui fino al livello nazionale, il loro Movimento sia parte di un governo che avalla le peggiori posizioni retrograde sui diritti delle donne. Non c’è coerenza né credibilità.”

Martedì 13 Novembre, Non Una di Meno ha convocato un’assemblea alle 20.30 alla Casa delle Donne in Piazzetta Monserrato 1. “Noi di demA ci saremo- assicura Malacarne- e invitiamo tutte e tutti a partecipare”.