La sicurezza per i nostri territori

Un buon incontro quello di mercoledì voluto dal Ministro dell’Interno qui a Napoli ed aperto alle municipalità: per la prima volta allo stesso tavolo il Viminale, il Capo della Polizia, il Prefetto, il Sindaco con i Presidenti di Municipalità ed il Questore.

Il tema centrale era ovviamente quello della sicurezza: ottimo il segnale di apertura verso le municipalità ma è stato doveroso da parte mia ribadire che è urgente riconsiderarci come enti di diritto nel Comitato per l’ordine pubblico. Nessuno come noi può dire di avere il polso della situazione rispetto ai territori che amministriamo.

Si è parlato dell’escalation di violenza che sta interessando tutta la città ad opera perlopiù di baby gang.

Dalla città di Napoli, però, ho voluto trasferire al Ministro un approccio che sposta l’attenzione dalla mera operazione di polizia a quello di una gestione integrata delle policy: la sicurezza non si garantisce solo aumentando il controllo (si vedano gli scarsi risultati ottenuti dall’esercito con i “soldatini di piombo” dell’operazione strade sicure). Mi sono fatto portavoce di una visione che superasse le politiche a compartimenti stagni in favore di una integrazione tra le stesse: potenziare l’illuminazione, incentivare le attività ad investire in territori depressi, arginare la povertà. Anche questa è sicurezza! Politiche del lavoro, politiche sociali e di sviluppo: un quindicenne che delinque non si può trattare come un boss, perché è innanzitutto un giovane inserito in percorsi di devianza a cui offrire l’alternativa di misure educative e di recupero (non dimenticando la valenza rieducativa della pena). Dal laboratorio Napoli deve emergere che militarizzare significa badare alle conseguenze rinunciando a curare le cause: servono risorse da Roma perché solo con il lavoro si possono offrire valide alternative a questi giovani senza speranza e senza futuro!

Luigi Carbone

Vicepresidente II Municipalità