demA il 23 marzo a Roma per una grande mobilitazione per il Clima e contro le Grandi Opere inutili

Il 23 marzo 2019 saremo a Roma per una grande mobilitazione per il Clima e contro le Grandi Opere inutili.

Come demA partecipiamo all’appello dei comitati, dei movimenti, delle associazioni e dei singoli che da anni si battono contro le grandi opere inutili e imposte, per la giustizia climatica ed ambientale e per l’inizio di una nuova mobilitazione contro i cambiamenti climatici e per la salvaguardia del Pianeta. Si tratta di un’occasione importante per rimettere al centro dell’agenda politica nazionale i diritti fondamentali, perché in gioco c’è il diritto alla vita, alla salute, all’ambiente salubre, e i temi che riguardano il modello di gestione delle risorse, la tutela ambientale, i diritti delle comunità, la salvaguardia dei territori.

Come demA partecipare alla mobilitazione di domani significa contribuire a costruire con tanti uomini e tante donne dei comitati e delle realtà sociali, fortemente attive contro la devastazione ambientale e le grandi opere inutili, un modello di economia e di società basato sulla giustizia ambientale, sulla partecipazione democratica e sulla tutela e valorizzazione dei beni comuni. È una lotta per la democrazia, perché dietro ogni battaglia territoriale c’è una istanza di partecipazione disattesa, è una difesa dei diritti fondamentali e di una visione complessiva del nostro futuro da chi vorrebbe distruggerlo solo per i propri interessi economici.

Convinti che in questo momento storico il nodo del clima e della giustizia ambientale rappresenti una priorità assoluta, non più procrastinabile e non negoziabile sui tavoli della mediazione politica, domani 23 Marzo saremo tutti e tutte a Roma a manifestare per il diritto alla salute che non può essere oggetto di partite di scambio, come sta accadendo in queste settimane in Italia su tutte le grandi battaglie contro le grandi opere e la devastazione ambientale, che il movimento 5 stelle si era impegnato a risolvere e che invece sono diventate l’oggetto di un braccio di ferro a perdere con la Lega.