Un’ Europa sicura è un’Europa accogliente, inclusiva e democratica

L’attentato terroristico portato a termine ieri a Londra sgomenta e colpisce per le sue conseguenze tragiche come quelli che si sono già verificati in diversi paesi europei.

Sarebbe però un errore drammatico farne derivare, come vogliono le forze politiche xenofobe, la necessità della chiusura delle frontiere all’esterno e della criminalizzazione delle comunità musulmane europee.

Si sovrapporrebbe così il fenomeno della radicalizzazione di frange ristrette alla necessità di accogliere di chi fugge dalle guerre e dalla fame e della tutela di comunità già integrate pienamente nelle società europee.

Come tutte le vicende simili fin qui accadute hanno dimostrato che gli attentati in Europa sono stati portati a termine da singoli individui o da gruppi ben compartimentati ma completamente isolati nelle proprie comunità di appartenenza.

Anzi, gli atti di violenza sono stato rigettati e condannati con forza dalle comunità islamiche e perfino dalle famiglie di provenienza degli attentatori. A dimostrazione che l’accoglienza, l’integrazione e il rispetto dei principi di tolleranza che appartengono alla migliore cultura europea costituiscono il principale vaccino contro la diffusione del verbo estremista e, come gli osservatori più attenti hanno evidenziato, fanno da argine anche alla più virulenta propaganda diffusa dalle organizzazioni estremiste.

Per questo i paesi europei devono rispondere certamente moltiplicando gli sforzi di coordinamento dell’intelligence e della prevenzione ma soprattutto salvaguardando i principi fondamentali di inclusione e tolleranza su cui le democrazie si fondano. Viceversa il rischio dell’Europa sarebbe quello di tradire i propri principi contribuendo così alla vittoria della paura , dell’odio e del risentimento gli unici veri nemici che bisogna combattere.

Chiara Guida

Coordinamento demA