Stadio Roma – demA: “con i Cinquestelle nessuna rottura del sistema”

Marcello De Vito

“Ancora una volta la politica romana è sconvolta da uno scandalo giudiziario che riguarda presunti accordi corruttivi tra costruttori e classe dirigente dell’amministrazione comunale, a dimostrazione che la rottura del sistema con i Cinquestelle non c’è mai stata, piuttosto c’è stata una continuità nel modo di fare politica, in linea con storie già viste. Altro che cambiamento”.

È quanto dichiara in una nota la segreteria nazionale del Movimento demA Democrazia Autonomia.

“Apprendiamo con preoccupazione le notizie di cronaca che raccontano dell’arresto del Presidente del Consiglio Comunale Marcello De Vito, ancora una volta al centro delle indagini c’è la costruzione dello Stadio della Roma, opera per la quale la nostra Consigliera Cristina Grancio si è battuta denunciando per prima tutte le anomalie che stanno venendo fuori”.

La nota continua con le dichiarazioni della consigliera capitolina Cristina Grancio espulsa dal Movimento Cinquestelle proprio per il suo dissenso sulle scelte concernenti la costruzione dello Stadio della Roma:

“Le prime notizie sui capi di imputazione che gravano sul Presidente Marcello De Vito configurano fatti di gravità inaudita e mettono con ogni evidenza in discussione lo stesso governo della città. Una cosa è certa: continuare, come se nulla fosse successo, il procedimento di localizzazione dello stadio a Tor di Valle sarebbe un’intollerabile mancanza di rispetto verso la stessa Assemblea capitolina e verso i cittadini romani che non meritano di assistere ancora ad atti contrari all’interesse pubblico.”

La nota prosegue:
“Ho presentato lo scorso 25 febbraio – prosegue la consigliera capitolina – una proposta di delibera che annulla in autotutela la dichiarazione di interesse pubblico per lo stadio di Tor di Valle, dichiarazione votata dall’Assemblea capitolina nella seduta del 14 giugno 2017, presieduta proprio da De Vito. La mia proposta di delibera, che azzera un iter pieno di forzature ed illegittimità, è già all’esame dei due Municipi interessati (IX e XI), e può essere calendarizzata in Assemblea entro il prossimo mese di aprile. Proviamo a restituire trasparenza e dignità alle scelte urbanistiche, è quello che merita la Capitale del Paese.”