Intervista a Claudio De Magistris: “demA non ha candidati le scelte sono personali”

Claudio de Magistris segretaraio demA

«I candidati Dema? Non esistono la smettano di tirarci per la giacca»
Da Il Mattino Edizione del 16/01/2018, Estratto da pag. 29

  • Il fratello del sindaco: Siani? Lo stimo Claudio de Magistris avverte: chi scende in campo lo fa da indipendente del «DeMa non ha candidati le scelte sono personali»
  • Nessuno in questa fase può parlare a nome di demA, sono esternazioni individuali di chi trova un modo per tirare Luigi e il movimento per la giacchetta. Non abbiamo candidati». È un messaggio chiaro quello che, in un’intervista al Mattino, lancia Claudio de Magistris.
  • «I candidati Dema? Non esistono la smettano di tirarci per la giacca» Claudio de Magistris avverte: chi scende in campo lo fa da indipendenti.
È reduce da un febbrone influenzale come molti italiani, ma la febbre a Claudio de Magistris – segretario del Movimento politico il cui presidente è il fratello e sindaco di Napoli Luigi de Magistris – è salita più del dovuto quando si ritrovato a leggere sui giornali che gli arancioni alle politiche saranno in campo con più candidati. Così il segretario per una volta perde il suo proverbiale aplomb: «Nessuno – dice – in questa fase può parlare a nome di demA, sono esternazioni individuali di chi trova un modo per tirare Luigi e il movimento per la giacchetta». Un altó la mica da poco.
Allora segretario, Pietro Rinaldi, Elpidio Capasso, due consiglieri comunali, Josi Della Ragione e altri sostengono di essere candidati sotto la bandiera arancione dentro Leu , come stanno le cose?
«Non ci sono nostri candidati, il Movimento non si è espresso e non ha proposto ne definito alcuna candidatura. Chi si è proposto lo ha fatto a titolo personale, da indipendente, e come tale non deve esporre il Movimento. Le decisioni le prendiamo insieme ascoltando la base, discutendo nel coordinamento, con il gruppo e con il presidente. Oggi ci sarà l’assemblea con tutti gli iscritti, e il presidente tirerà le somme, i tempi sono maturi».
Proviamo ad anticipare la linea?
«Non ci sarà uno schieramento di demA con il suo simbolo e con i suoi esponenti».
Tuttavia la neutralità di demA sta agitando le acque di alcune componenti del Movimento, soprattutto quelle più rivoluzionarie.
«Siamo in tanti ed è normale che ci siano posizioni diverse sopratutto in mancanza di un nostro coinvolgimento diretto. Tutto si muove però nella coerenza dei nostri programmi e nell’essere alternativi alle destre, in tutte le sue forme, e per questo non bisogna lasciarsi trascinare in dispute e scontri al nostro interno, gli obiettivi restano altri».
Vale anche per Giuseppe Aragno, che fa parte del coordinamento di demA ed è candidato per “Potere al popolo”?
«Certo, anche se “Potere al popolo” ha al centro valori di grande interesse e a noi cari come i beni comuni, la partecipazione dal basso, i diritti dei più deboli».
Perché avete scelto la neutralità?
«Intanto non siamo ancora pronti , il nostro obiettivo sono le Europee, quello il momento in cui ci misureremo e il lavoro in questa direzione è continuo».E poi?
«È altissimo il rischio di strumentalizzazioni nei nostri confronti: se vince qualcuno vince il candidato, se si perde lo sconfitto è de Magistris e il Movimento. Il rischio, lo ripeto, è quello di tirare su la parte più brutta della tornata elettorale. Alle amministrative alle quali abbiamo partecipato – per esempio – pur avendo vinto in alcuni comuni, la lettura è stata del bicchiere mezzo vuoto. Invece a distanza di un po’ di tempo il bicchiere è mezzo pieno. Dove ci siamo collocati stiamo crescendo».
   Leu di Pietro Grasso sembra essere l’approdo naturale di una eventuale alleanza. La candidatura di Antonio Bassolino per voi arancioni è una pregiudiziale?
«Credo sia limitativo ridurre l’interesse e la credibilità di un nuovo progetto politico alla presenza o meno di una candidatura come quella di Bassolino. Piuttosto mi chiedo, ci chiediamo, più in generale quali sono le prospettive future e il posizionamento, quali sono le reali aperture al confronto popolare e al rinnovamento e quali le candidature in Campania e nel resto d’Italia? Noi non ci siamo seduti e non siamo stati chiamati a nessun tavolo, non siamo titolati a esprimere veti o pregiudiziali».
Però in Leu c’è molto della maggioranza anche in Consiglio comunale, c’è un’alleanza.
«È vero, ci sono tanti compagni di viaggio, fanno parte del nostro percorso politico, ma un progetto politico non si valuta dalle candidature ma dalle prospettive, leggo per esempio di un’alleanza con il Pd nel Lazio, bisogna capire tante cose. E questa brutta legge elettorale non aiuta».
Ma demA nel Lazio avrebbe appoggiato il candidato del Pd alla Regione Nicola Zingare come ha fatto Leu?
«Noi a quel tavolo non ci siamo. Posso dire che stiamo costruendo una rete transnazionale, un movimento completamente alternativo e di sinistra».
Le costa non candidarsi alle politiche? Sembrava davvero in pole position.
«La mia candidatura non è mai stata realmente in campo. Se demA decide di non partecipare con il proprio simbolo o comunque di non schierarsi per questa competizione elettorale è ovvio che la candidatura mia, come quella di assessori, o altre figure di massima visibilità, non hanno ragione di essere discusse».
   Storia chiusa anche per le Europee?
«Dal 5 marzo non mi precluderò più nulla, resta il tema che deve essere una candidatura del Movimento, non mia».
   Senta, Paolo Siani, candidato del Pd e di Matteo Renzi, sulla città ha usato belle parole. Sia sincero, c’è un patto di desistenza con lui?
«A Paolo faccio i miei auguri. Ho grande considerazione per il lavoro che fa, molto meno per Renzi. È riuscito in così poco tempo a portare avanti pessime leggi, a tentare di modificare la nostra Costituzione portando il Paese ad un inutile e dispendioso referendum, a infiacchire la sinistra e ogni possibilità di costruire una alternativa all’avanzata delle destre facendo persino rimpiangere Berlusconi fino a farlo tornare determinante. Mi auguro almeno che non mi privi del pediatra dei miei figli».

 

Claudio de Magistris Il Mattino Edizione del 16/01/2018

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