Figlio di due madri: Acqui nega i suoi diritti

demA Alessandria: “chiediamo che il Sindaco di Acqui Terme Lorenzo Lucchini proceda subito alla trascrizione dell’atto di nascita di questo bambino”

Ieri, venerdì 23 novembre, presso Palazzo Robellini, si è svolta l’assemblea pubblica organizzata da demA Alessandria, intitolata “È l’amore che crea una famiglia”, sul tema delle famiglie omogenitoriali e i loro diritti. Durante l’iniziativa, abbiamo ascoltato, tramite videochiamata, la testimonianza diretta di una coppia di donne, una delle quali originaria di Acqui Terme, attualmente residenti a Barcellona, dove si sono sposate e, circa un mese fa, hanno avuto un figlio. Dal momento che la Spagna attribuisce lo status di cittadino secondo lo ius sanguinis, ossia solo ai figli di cittadini spagnoli, questo bambino, per poter avere il documento di identità e il passaporto, deve essere iscritto all’anagrafe del comune di Acqui Terme. In caso contrario rimarrà apolide e senza cittadinanza alcuna, non potrà lasciare la Spagna insieme alle sue mamme e non potrà ricevere assistenza sanitaria. Le mamme si sono subito attivate e il 5 novembre hanno consegnato l’atto di nascita spagnolo del bambino al Consolato Italiano che lo ha trasmesso al Comune di Acqui. Il 14 di novembre hanno scritto al Comune per avere notizie della trascrizione dell’atto ma, ad oggi, non è pervenuta loro alcuna risposta. La nonna del bambino, si è così recata all’anagrafe di Acqui, ricevendo però un diniego verbale alla trascrizione dell’atto di nascita in quanto, a detta dell’Ufficiale dello Stato Civile, le norme vigenti non lo consentirebbero e poi Acqui è una piccola città, non come le grandi città in cui i sindaci trascrivono i figli delle coppie omosessuali…

demA Alessandria precisa che questa risposta fornita dall’Ufficiale di Stato Civile è totalmente falsa, oltre che offensiva e lascia a dir poco basiti. Non si comprende se sia dovuta a pura ignoranza della materia, a malafede o a entrambe le cose insieme. Le trascrizioni degli atti delle nascite avvenute all’estero dei figli con genitori dello stesso sesso sono ormai una prassi ampiamente consolidata in numerosi comuni italiani, non solo delle grandi città. La giurisprudenza, attraverso diverse sentenze, tra cui quelle della Corte di Cassazione n. 19599/2016 e n. 14878/2017, ha riconosciuto la piena validità di quegli atti, in virtù della loro non contrarietà all’ordine pubblico internazionale e dell’interesse prevalente del minore alla continuità dello status acquisito all’estero, indipendentemente dal sesso dei genitori o dalle modalità di procreazione. La sola circostanza che l’Ufficiale dello Stato Civile dovrebbe accertare è la presenza di un effettivo riconoscimento del figlio da parte dei genitori, desumibile dalla lettura dell’atto di nascita avvenuta. Ormai diversi Sindaci e Ufficiali dello Stato Civile, oltre a trascrivere gli atti di nascita esteri, procedono alla registrazione della nascita piena, ovvero con l’indicazione di entrambi i genitori, anche dei bambini nati in Italia con genitori dello stesso sesso.

“Alla luce delle sentenze dei tribunali e degli atti amministrativi portati avanti da numerosi Sindaci – dichiara Matteo Bottino, attivista di demA Alessandria – chiediamo che il Sindaco di Acqui Terme Lorenzo Lucchini proceda subito alla trascrizione dell’atto di nascita di questo bambino, consentendo così a lui e alle sue mamme, una volta ottenuti i documenti di identità e il passaporto del piccolo, di poter tornare ad Acqui ogni qual volta lo desiderino e poter così trascorrere le prossime vacanze di Natale insieme ai nonni, a tutti i parenti e agli amici. Chiediamo anche che l’amministrazione acquese porga le proprie scuse a questa famiglia per gli intoppi burocratici riscontrati e per il primo diniego verbale fornito dall’Ufficiale dello Stato Civile”.

Affinché simili circostanze non si ripetano più in futuro, il personale del Comune di Acqui Terme dovrebbe partecipare a specifici corsi di formazione professionale, di modo da saper fornire risposte adeguate e corrette, imparando a rapportarsi con le richieste delle coppie dello stesso sesso, delle famiglie omogenitoriali e più in generale delle cittadine e dei cittadini LGBTQI. A questo proposito crediamo che il Comune di Acqui e gli altri Comuni della provincia debbano entrare a far parte della rete RE.A.DY, la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, grazie alla quale diverse amministrazioni locali e regionali hanno avviato politiche per favorire l’inclusione sociale delle persone omosessuali, bisessuali, trans e intersessuali, sviluppando buone prassi e promuovendo atti e provvedimenti amministrativi che tutelano dalle discriminazioni. Infine chiediamo al Sindaco Lucchini di impegnarsi a trascrivere tutti gli atti di nascita esteri e a iscrivere le nascite avvenute ad Acqui dei figli delle coppie dello stesso sesso.

“Per farlo non dovrà inventarsi nulla di nuovo – prosegue Matteo Bottino – gli basterà seguire il buon esempio di tanti altri suoi colleghi primi cittadini, come il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris che nel 2015 trascrisse l’atto di nascita di un bimbo nato da una coppia di donne residenti a Barcellona, una storia identica a quella di Acqui Terme, applicare le molte sentenze favorevoli ma soprattutto ciò che dice il dettato costituzionale, ovvero l’uguaglianza di tutte le cittadine e i cittadini, senza distinzione alcuna. Anche ad Acqui Terme, come in tutta Italia, ogni bambina e bambino deve avere pari diritti, indipendentemente dal sesso dei genitori. È una questione di civiltà, è una questione di uguaglianza!”